Il Parco dell’Etna non si distingue solo per il fascino delle colate laviche che ne segnano e ne modificano il territorio incessantemente. Tutta la zona del parco è resa unica anche da un universo vegetale che compone e scompone tutti i colori della tavolozza di Madre Natura, dalle tonalità del verde dei suoi bassi vigneti, ai gialli dei pometi, querceti e castagneti salendo un po’ più su, ai colori scuri delle foreste di faggio e di betulla che iniziano a chiudere lo spazio aereo alla luce per poi, di schianto, lasciare che la forza del vulcano si impossessi di tutto lo spazio disponibile, lassù, dove le nuvole accarezzano i lapilli espulsi dalle viscere della Terra. Qui, tra i roveti e le felci, c’è una vita straordinaria che si nutre di quanto il gigante di fuoco riesce a far crescere lungo le sue pendici. Qui si incontrano ancora il gatto selvatico, la volpe, l’istrice, la donnola, il ghiro, solo per citare alcuni esemplari della fauna, perché la vera regina di questi luoghi è la superba aquila reale, tornata a nidificare con qualche coraggioso individuo proprio tra gli sbuffi del vulcano più alto d’Europa. Ovviamente, moltissimi altri sono gli uccelli che qui tracciano le loro rotte, dal falco pellegrino al gufo, dallo sparviero agli aironi, ai colombi selvatici. Un’ottima gita didattica per iniziare un primo approccio con la montagna può essere rappresentata dal sentiero Gurrida, un percorso di circa un chilometro e mezzo che, nonostante sia ricco di peculiarità, è estremamente facile da percorrere. L’Ente Parco, a proposito di questo sentiero, non manca di sottolineare come sia fruibile da tutti, anche dai disabili, e come sia particolare l’ambiente che qui si scopre. A parte la particolare morfologia delle lave (il sentiero corre lungo il versante nord-ovest dell’Etna), qui è possibile osservare l’unico esempio di vigneto che per buona parte del periodo autunnale e invernale risulta completamente sommerso dalle acque.

parco etna

Per la visita

Presenza di guide e/o segnaletica:
Data l’estensione del Parco e la moltitudine di
accessi, gli itinerari ed i sentieri sono
moltissimi e pertanto è consigliabile rivolgersi
direttamente all’Ente Parco anche per
ottenere una guida, indispensabile per alcune
escursioni.

Tuttavia consigliamo otto itinerari.

Percorribili in circa un giorno:
– Piano Provenzana – Monte Nero
– Monte Zoccolaro
– Monte Nero degli Zappini
– Monte Gallo – Rifugio della Galvarina
– Case Pirao – Monte Spagnolo – Cisternazza
Percorribili in circa 5 giorni:
– La grande Traversata dell’Etna (periplo completo)
– In trenino con la ferrovia Circumetnea
– Giro dell’Etna in auto

Come arrivarci:

Da Catania seguire, in direzione nord, le indicazioni Parco dell’Etna

Cosa visitare:

Il Parco dell’Etna merita di essere visitato anche per le sue attrazioni turistiche da non perdere. Il giardino botanico Nuova Gussonea- Si trova nel versante sud ad un altezza di 1770
mt non lontano dal Grande Albergo ed è stato istituito da oltre dieci anni per una maggiore facilità di contatto e conoscenza con l’ecosistema etneo. Si tratta di un giardino di
montagna, gestito dall’Azienda Foreste Demaniali e dall’Università di Catania, in cui
vengono ospitate le specie vegetali più significative del Mongibello.
Randazzo – Centro medievale costruito in pietra lavica dominato dalla chiesa di San
Martino su cui svetta il campanile gotico. Interessante la collezione di pupi siciliani presenti all’interno del Museo Archeologico Vagliasindi sito nel Castello Svevo.

Curiosità

La valle del Bove – È una vasta depressione che si trova sul versante orientale del
vulcano e rappresenta una specie di serbatoio naturale in cui vengono convogliate le
colate laviche. Soprattutto dopo l’eruzione del 1991/93, a causa di copiose lingue di
lava, sono state modificate le strutture morfologiche della parte meridionale
dell’Etna. La valle del Bove ha pareti scoscese con pendenze molto accentuate (anche
30 gradi) e dislivelli che arrivano a sfiorare i 1200 mt.

Attività eruttiva

Negli ultimi tre secoli, nei quali la registrazione di eventi eruttivi può risultare sufficientemente attendibile, sono state segnalate circa settanta eruzioni, pertanto una media di una ogni cinque anni. Ciononostante lo schema di
distribuzione dell’attività eruttiva in un contesto spazio-temporale è da considerarsi
irregolare e pertanto non consente previsioni a medio termine circa i possibili sviluppi.
Più semplice per i vulcanologi è avere indicazioni a breve termine e quindi prevedere l’apertura di bocche avventizie, considerato che l’apertura è spesso preceduta da
“sciami” sismici che sono connessi con l’apertura delle fratture dalle quali fuoriesce il
magma che alimenterà l’eruzione.

Altre informazioni

Emergenza: 118

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Il Parco dell’Etna non si distingue solo per il fascino delle colate laviche che ne segnano e ne modificano il territorio incessantemente. Tutta la zona del parco è resa unica anche da un universo vegetale che compone e scompone tutti i colori della tavolozza di Madre Natura, dalle tonalità del verde dei suoi bassi vigneti, ai gialli dei pometi, querceti e castagneti salendo un po’ più su, ai colori scuri delle foreste di faggio e di betulla che iniziano a chiudere lo spazio aereo alla luce per poi, di schianto, lasciare che la forza del vulcano si impossessi di tutto lo spazio disponibile, lassù, dove le nuvole accarezzano i lapilli espulsi dalle viscere della Terra. Qui, tra i roveti e le felci, c’è una vita straordinaria che si nutre di quanto il gigante di fuoco riesce a far crescere lungo le sue pendici. Qui si incontrano ancora il gatto selvatico, la volpe, l’istrice, la donnola, il ghiro, solo per citare alcuni esemplari della fauna, perché la vera regina di questi luoghi è la superba aquila reale, tornata a nidificare con qualche coraggioso individuo proprio tra gli sbuffi del vulcano più alto d’Europa. Ovviamente, moltissimi altri sono gli uccelli che qui tracciano le loro rotte, dal falco pellegrino al gufo, dallo sparviero agli aironi, ai colombi selvatici. Un’ottima gita didattica per iniziare un primo approccio con la montagna può essere rappresentata dal sentiero Gurrida, un percorso di circa un chilometro e mezzo che, nonostante sia ricco di peculiarità, è estremamente facile da percorrere. L’Ente Parco, a proposito di questo sentiero, non manca di sottolineare come sia fruibile da tutti, anche dai disabili, e come sia particolare l’ambiente che qui si scopre. A parte la particolare morfologia delle lave (il sentiero corre lungo il versante nord-ovest dell’Etna), qui è possibile osservare l’unico esempio di vigneto che per buona parte del periodo autunnale e invernale risulta completamente sommerso dalle acque.

parco etna

Per la visita

Presenza di guide e/o segnaletica:
Data l’estensione del Parco e la moltitudine di
accessi, gli itinerari ed i sentieri sono
moltissimi e pertanto è consigliabile rivolgersi
direttamente all’Ente Parco anche per
ottenere una guida, indispensabile per alcune
escursioni.

Tuttavia consigliamo otto itinerari.

Percorribili in circa un giorno:
– Piano Provenzana – Monte Nero
– Monte Zoccolaro
– Monte Nero degli Zappini
– Monte Gallo – Rifugio della Galvarina
– Case Pirao – Monte Spagnolo – Cisternazza
Percorribili in circa 5 giorni:
– La grande Traversata dell’Etna (periplo completo)
– In trenino con la ferrovia Circumetnea
– Giro dell’Etna in auto

Come arrivarci:

Da Catania seguire, in direzione nord, le indicazioni Parco dell’Etna

Cosa visitare:

Il Parco dell’Etna merita di essere visitato anche per le sue attrazioni turistiche da non perdere. Il giardino botanico Nuova Gussonea- Si trova nel versante sud ad un altezza di 1770
mt non lontano dal Grande Albergo ed è stato istituito da oltre dieci anni per una maggiore facilità di contatto e conoscenza con l’ecosistema etneo. Si tratta di un giardino di
montagna, gestito dall’Azienda Foreste Demaniali e dall’Università di Catania, in cui
vengono ospitate le specie vegetali più significative del Mongibello.
Randazzo – Centro medievale costruito in pietra lavica dominato dalla chiesa di San
Martino su cui svetta il campanile gotico. Interessante la collezione di pupi siciliani presenti all’interno del Museo Archeologico Vagliasindi sito nel Castello Svevo.

Curiosità

La valle del Bove – È una vasta depressione che si trova sul versante orientale del
vulcano e rappresenta una specie di serbatoio naturale in cui vengono convogliate le
colate laviche. Soprattutto dopo l’eruzione del 1991/93, a causa di copiose lingue di
lava, sono state modificate le strutture morfologiche della parte meridionale
dell’Etna. La valle del Bove ha pareti scoscese con pendenze molto accentuate (anche
30 gradi) e dislivelli che arrivano a sfiorare i 1200 mt.

Attività eruttiva

Negli ultimi tre secoli, nei quali la registrazione di eventi eruttivi può risultare sufficientemente attendibile, sono state segnalate circa settanta eruzioni, pertanto una media di una ogni cinque anni. Ciononostante lo schema di
distribuzione dell’attività eruttiva in un contesto spazio-temporale è da considerarsi
irregolare e pertanto non consente previsioni a medio termine circa i possibili sviluppi.
Più semplice per i vulcanologi è avere indicazioni a breve termine e quindi prevedere l’apertura di bocche avventizie, considerato che l’apertura è spesso preceduta da
“sciami” sismici che sono connessi con l’apertura delle fratture dalle quali fuoriesce il
magma che alimenterà l’eruzione.

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