I Muri a Secco degli Iblei: scopri la bellezza e la storia di questo tesoro nascosto della Sicilia
I muri a secco degli Iblei, intricato reticolo nelle campagne della Sicilia sud-orientale, costituiscono uno dei più significativi esempi di archeologia agricola. Archeologia per modo di dire, perché questi specialissimi muri, costruiti senza malta e senza intonaco, sistemando, cioè, pezzi di calcare l’uno sull’altro, secondo gli insegnamenti di un mestiere antichissimo, tutt’ora servono ai loro scopi, che sono tanti e vanno dalla recinzione alla delimitazione dei fondi, dal «freno» al terreno allo smaltimento della dura crosta che qui impedisce all’humus di produrre.
Muri a secco nella campagna ragusana.
Contenuti
Visitare e scoprire i Muri a Secco degli Iblei
La visita ai muri a secco può coincidere con un itinerario più ampio e assai fascinoso, che è quello nell’antica Contea di Modica, dove s’incontra lo splendore del tardo barocco ragusano e modicano (l’antica Contea di Modica che tale fu chiamata dal 1409 al 1832). Per visitare e fotografare i muri a secco bisogna, quindi, fare base a Modica o a Ragusa e, andando per la vicina campagna, potete approfittarne per chiedere del caciocavallo, formaggio fatto con latte di vacca che, da queste nella zona del ragusano, ha sapore particolare.
La bellezza delle campagne nel ragusano.
Pascoli e Formaggi
Si sa che il gusto del formaggio varia con il variare del pascolo; e nell’altopiano sud-orientale della Sicilia, tra le chiuse realizzate con i muri a secco, è in uso il pascolo brado. Il Pascolo è distinto in due (ma assai simili) tipologie: quello modicano e quello ragusano.
Reticolato di muri a secco.
Tecniche di costruzione dei Muri a Secco
La costruzione dei muri a secco presuppone un’abilita e un’arte che si tramandano da padre in figlio. Inevitabile, anche il mestiere dei «maestri dei muri a secco è in via di estinzione. Nell’immediato dopoguerra, a Ragusa ce n’erano un centinaio, oggi il loro numero non supera la ventina; e per questo è difficile trovarne. Dovendo, quei pochi rimasti, accorrere da un capo all’altro della provincia, non solo per edificare nuovi muri (il che ormai avviene di rado) ma per riparare i vecchi. Dello stesso tipo di pietra (quella che Patrick Brydon Troy definisce “dura come un granito”) sono fatti nelle campagne del Ragusano e del Modicano, gli stipiti di porte e finestre, le soglie e i basolati.
I muri a secco deli Iblei hanno un’altezza media di 1 metro. In certe zone questo particolare tipo di recinzione raggiunge i 4 metri d’altezza ed ha, a correre nella parte superiore, aggettanti “lame” fatte della stessa pietra.
Torchi per la produzione di vino appoggiati ai muri a secco.
Le Masserie e le Case Rurali tra Modica e Ragusa
Certe masserie e case rurali a due passi da Modica e da Ragusa sono interessanti esemplari di un’architettura (quella Iblea) tra le più tipiche e funzionali della Sicilia sud-orientale. Tali architetture vengono trattate nell’interessante in un libro pubblicato da Sellerio: La pietra vissuta, di Mario Giorgianni, con saggio di Rosario Assunto e fotografie di Giuseppe Leone.
La maggior parte delle terre percorse dal geometrico sbizzarrirsi dei muri a secco coltivata a pascolo. Ma non è raro incontrare contadini intenti a trarre da questa terra i frutti ad essa meno adatti, e usare, per ottenere lo scopo, l’aratro a chiodo, cosi come insegnarono gli arabi ai siciliani mille e più anni fa. L’aratro a chiodo, spesso e l’unica macchina in grado di muoversi su questi terreni accidentati. Visione ristoratrice, di tanto in tanto, in questa campagna che il biancheggiare dei muri e la chiarissima luce fanno apparire quasi calcinata, sono i larghi e fitti ombrelli dei carrubi. Il carrubo ha una sua sacralità da queste parti, ed è in grado di frantumare la pietra, di nutrirsene.
Fonte Matteo Collura da Sicilia Sconosciuta.
I Muri a Secco degli Iblei: scopri la bellezza e la storia di questo tesoro nascosto della Sicilia
I muri a secco degli Iblei, intricato reticolo nelle campagne della Sicilia sud-orientale, costituiscono uno dei più significativi esempi di archeologia agricola. Archeologia per modo di dire, perché questi specialissimi muri, costruiti senza malta e senza intonaco, sistemando, cioè, pezzi di calcare l’uno sull’altro, secondo gli insegnamenti di un mestiere antichissimo, tutt’ora servono ai loro scopi, che sono tanti e vanno dalla recinzione alla delimitazione dei fondi, dal «freno» al terreno allo smaltimento della dura crosta che qui impedisce all’humus di produrre.
Muri a secco nella campagna ragusana.
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Visitare e scoprire i Muri a Secco degli Iblei
La visita ai muri a secco può coincidere con un itinerario più ampio e assai fascinoso, che è quello nell’antica Contea di Modica, dove s’incontra lo splendore del tardo barocco ragusano e modicano (l’antica Contea di Modica che tale fu chiamata dal 1409 al 1832). Per visitare e fotografare i muri a secco bisogna, quindi, fare base a Modica o a Ragusa e, andando per la vicina campagna, potete approfittarne per chiedere del caciocavallo, formaggio fatto con latte di vacca che, da queste nella zona del ragusano, ha sapore particolare.
La bellezza delle campagne nel ragusano.
Pascoli e Formaggi
Si sa che il gusto del formaggio varia con il variare del pascolo; e nell’altopiano sud-orientale della Sicilia, tra le chiuse realizzate con i muri a secco, è in uso il pascolo brado. Il Pascolo è distinto in due (ma assai simili) tipologie: quello modicano e quello ragusano.
Reticolato di muri a secco.
Tecniche di costruzione dei Muri a Secco
La costruzione dei muri a secco presuppone un’abilita e un’arte che si tramandano da padre in figlio. Inevitabile, anche il mestiere dei «maestri dei muri a secco è in via di estinzione. Nell’immediato dopoguerra, a Ragusa ce n’erano un centinaio, oggi il loro numero non supera la ventina; e per questo è difficile trovarne. Dovendo, quei pochi rimasti, accorrere da un capo all’altro della provincia, non solo per edificare nuovi muri (il che ormai avviene di rado) ma per riparare i vecchi. Dello stesso tipo di pietra (quella che Patrick Brydon Troy definisce “dura come un granito”) sono fatti nelle campagne del Ragusano e del Modicano, gli stipiti di porte e finestre, le soglie e i basolati.
I muri a secco deli Iblei hanno un’altezza media di 1 metro. In certe zone questo particolare tipo di recinzione raggiunge i 4 metri d’altezza ed ha, a correre nella parte superiore, aggettanti “lame” fatte della stessa pietra.
Torchi per la produzione di vino appoggiati ai muri a secco.
Le Masserie e le Case Rurali tra Modica e Ragusa
Certe masserie e case rurali a due passi da Modica e da Ragusa sono interessanti esemplari di un’architettura (quella Iblea) tra le più tipiche e funzionali della Sicilia sud-orientale. Tali architetture vengono trattate nell’interessante in un libro pubblicato da Sellerio: La pietra vissuta, di Mario Giorgianni, con saggio di Rosario Assunto e fotografie di Giuseppe Leone.
La maggior parte delle terre percorse dal geometrico sbizzarrirsi dei muri a secco coltivata a pascolo. Ma non è raro incontrare contadini intenti a trarre da questa terra i frutti ad essa meno adatti, e usare, per ottenere lo scopo, l’aratro a chiodo, cosi come insegnarono gli arabi ai siciliani mille e più anni fa. L’aratro a chiodo, spesso e l’unica macchina in grado di muoversi su questi terreni accidentati. Visione ristoratrice, di tanto in tanto, in questa campagna che il biancheggiare dei muri e la chiarissima luce fanno apparire quasi calcinata, sono i larghi e fitti ombrelli dei carrubi. Il carrubo ha una sua sacralità da queste parti, ed è in grado di frantumare la pietra, di nutrirsene.
Fonte Matteo Collura da Sicilia Sconosciuta.