Catania ha una storia lunga ventotto secoli attraverso i quali ha vissuto sotto le dominazioni greca, romana, ostrogota, bizantina, musulmana, francese e spagnola fino all’annessione al regno d’Italia nel 1860.
La storia di Catania
si racconta in un continua sovrapposizione di dominazioni, terremoti e colate laviche. L’avvento dell’era romana e bizantina, ha cancellato ogni traccia dei primi coloni calcidesi. Furono i Normanni a delineare le caratteristiche urbane rendendo il Duomo punto nevralgico della città grazie alla sua vicinanza strategica al porto che motivò militarmente anche la costruzione del Castello Ursino.
Il Medioevo, nonostante la città fosse prostrata dagli eventi sismici del tempo, portò l’istituzione della prima università siciliana del Siculorum Gymnasium (1434). Fu proprio dopo il terribile terremoto del 1963 che la città e il centro storico, liberate delle mura medievali, furono totalmente ridisegnati ed assunsero l’aspetto che possiamo attualmente ammirare.
LA CITTÀ ANTICA
Secondo Tuclide, nel 729 a. C. alcuni coloni calcidesi mossero dalla Grecia per fondare una nuova colonia: nacque Katane. L’antica colonia greca si concentrava nella zona oggi occupata dal Monastero dei Benedettini e, nella prima fase della sua storia, non ebbe una notevole espansione territoriale ed economica poiché erano già presenti Siracusa, Naxos e Lentini che padroneggiavano le coste della Sicilia orientale.
Vi soggiornarono numerosi uomini di cultura, come il filosofo Senofane da Colofone e i poeti Ibico e Stesicoro che vi morì. Nel V sec. a.C. Catania fu conquistata e distrutta dal tiranno di Siracusa Ierone che ne deportò gli abitanti a Lentini. Durante la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) Catania si dispose in favore di Atene e ne ospitò la flotta . Katane fu nuovamente occupata dal tiranno di Siracusa Dionisio (403 a.C.) e la città subì l’ennesima distruzione e deportazione. Per lunghi anni la città rimase sotto il “protettorato” di Siracusa e dei suoi tiranni ( fine del IV sec. A.C.). Quando il re Pirro (III sec. a.C.) con il suo esercito cartaginese , fallì nel suo intento di risollevare il Mediterraneo dalle sorti greche, Katane scelse di schierarsi con Roma e vi si consegnò (263 a.C.). Sotto il dominio di Roma la città visse quasi due secoli di decadenza costellati da numerose colate laviche che distrussero buona parte del territorio. Nonostante questi continui disastri Catania conservò una notevole importanza. Al pari delle grandi città costiere, anche Catania, estese il controllo su un vasto territorio dell’entroterra dell’isola. Con l’imperatore Augusto ( 21 a.C.) la città si elevo al grado di colonia latino/romana e iniziò un periodo di splendore fino al V sec. d.C.. Il Cristianesimo si diffonde rapidamente insieme alle persecuzioni di Decio e Diocleziano. In questo lungo periodo, nella seconda metà del II sec d.C., avvenne il martirio di SANT’AGATA (251 d.C.) patrona della città e di Sant’Euplio. Seguirono i Vandali che occuparono la Sicilia (476 d. C.) sancendo l’inizio di una nuova era: il Medioevo. Ai Vandali seguirono gli Eruli poi gli Ostrogoti che riaccesero nella città i lontani fasti dei precedenti di Roma.Seguirono i tre secoli dell’era bizantina (555-875 d.C.) nei quali Catania mosse una notevole vitalità economica e culturale. Gli Arabi arrivarono a Catania intorno alla fine del IX sec. d. C. e la città cambiò nome e divenne Medinat el Fil ( o Balad el Fil). Mercati, splendidi palazzi e moschee resero la città in quel periodo un centro attivo e fecondo.
Il nuovo millennio vide fallire i bizantini nel tentativo di riconquistare la Sicilia aprendo l’età normanno-sveva.
LA CITTÀ MEDIEVALE
I Normanni, capitanati dal Conte Ruggero conquistarono la Sicilia e Catania (1082). Questo nuovo dominioconcesse una rinascita della città e si rafforzò una potente diocesi con l’ordine monastico dei Benedettini. Al conte Ruggero successe il figlio Ruggero II , primo re di Sicilia (1130). Alla sua morte successe il re Guglielmodetto il Malo a causa delle ingiustizie perpetrate cui seguì Gugliemo II detto il Buono (1167-1189).Sotto il suo regno, il 4 febbraio 1169, Catania subì un terribile terremoto che determinò 15.000 vittime suuna popolazione totale di 20.000 abitanti. Rasa al suolo, Catania risorse e ricostruì, tra l’altro, la Cattedrale. Guglielmo II morì senza lasciare eredi e gli svevi presero il potere in Sicilia grazie al matrimonio Costanzad’Altavilla con Enrico VI di Svevia. Seguì Federico II al quale la nobiltà cittadina si ribellò (1232). Una leggendanarra che il Castello Ursino fu voluto da Federico II per controllare i rivoltosi. Nel 1266 la Sicilia venne assegnata dal Papa a Carlo I d’Angiò. Il dominio angioino ebbe breve durata. I catanesi si mossero per rovesciarela “mala signoria” che li aveva sottoposti a sfruttamenti, ingiustizie e alla chiusura dei porti della città.
LA CITTÀ RINASCIMENTALE
I Vespri siciliani (1282) posero fine al dominio francese e aprirono le porte a quella degli aragonesi. La Sicilia fu dichiarata provincia del regno aragonese. Catania fu sede dell’incoronazione di Pietro I di Sicilia e fu spesso sede del parlamento e dimora della famiglia reale. Con Alfonso il Magnanimo il 25 maggio 1416, nella sal dei Parlamenti di Castello Ursino, baroni e prelati giurarono fedeltà al Sovrano. La Sicilia divenne parte dei possedimenti spagnoli e Catania fu retta da un vicerè fino alla rivolta del popolo contro Ugo Moncada (1516).
LA CITTÀ BAROCCA
L’infausto XVII secolo portò distruzione con la colata lavica del 1669 e il terremoto del 1693 ma Catania reagì opponendo a quegli eventi una rinascita esemplare. Il Duca di Camastra promosse il disegno urbano sul quale la città fu ricostruita e rinasce Catania in “la città barocca” che oggi si apre agli occhi di ogni visitatore. Nel secolo successivo si sviluppò anche l’economia occupando fin da allora uno dei primi posti nel commercio italiano.
Il DUOMO DI CATANIA
Il Duomo di Catania fu fatto edificare dal Conte Ruggero tra il 1078 e il 1093. Quasi completamente distrutto dal terremoto del 1693 fu riedificato da Girolamo Palazzotto. La storia del Duomo è presente nella sua architettura dove si fondono gli stili normanno, aragonese, barocco e neoclassico. La facciata principale è un elegante equilibrio di colonne libere mentre l’elegante balaustra marmorea che circonda l’edificio su due lati, mostra nove statue di santi. Il vasto e grandioso interno presenta una pianta a croce latina ed è ripartito in tre navate Protetta da un’alta cancellata in ferro battuto vi è la maestosa cappella dedicata a sant’Agata. Nella parete sinistra di essa si apre la porta dorata finemente decorata che da accesso alla camera sotterranea chiamata dai catanesi a cammaredda, dentro cui vengono custoditi il busto reliquiario di sant’Agata e lo scrigno con le sue reliquie.
IL PALAZZO MUNICIPALE
Fu costruito dopo il terremoto del 1963, è di forma quadrangolare ed ogni prospetto ha un atrio di ingresso offerto alla collettività. Alla sua realizzazione contribuì, tra gli altri, il Vaccarini. Il Palazzo Municipale è detto “degli Elefanti” perché edificato davanti alla fontana dell’elefante (Liotro) ed ha come punto focale la tribuna sul portale centrale. Nel cortile interno sono ospitate due carrozze del Senato su cui sfilano le autorità durante i festeggiamenti agatini.
LA FONTANA DELL’ELEFANTE – U’ LIOTRO
La Fontana dell’Elefante è un monumento realizzato tra il 1735 e il 1737 dall’architetto Giovan Battista Vaccarini. È collocato al centro della Piazza Duomo e il suo elemento principale è una statua di basalto nero raffigurante un elefante che è l’emblema della città. La fontana prende il suo nome popolare di “Liotro” o “Diotro” dal mago Elidoro che, secondo la leggenda, cavalcava l’animale per spostarsi, volando, da Catania a Costantinopoli. Sulla schiena dell’animale si trova un obelisco egittizzante alto quasi 4 metri Sulla parte sommitale dell’obelisco sono stati montati un globo, circondato da una corona di una foglia di palma (rappresentante il martirio) e di un ramo di gigli (rappresentante la purezza), più sopra una tavoletta metallica su cui vi è l’iscrizione dedicata a Sant’Agata con l’acronimo “MSSHDPL” («Mente sana e sincera, per l’onore di Dio e per la liberazione della sua patria»), e infine una croce.
LA FONTANA DELL’AMENANO
Situata in Piazza Duomo, all’imboccatura della Pescheria. I catanesi l’hanno battezzata “ l’acqua a lenzuolo “, reca nella parte anteriore lo stemma della città. È costituita da una grande vasca a forma di conchiglia sulla quale si staglia la figura di un giovanetto, dal sorriso enigmatico, nel quale è personificato il dio Amenano. Non è noto dove si trovi la sorgente di questo fiume che attraversa Catania . Originariamente scorreva in superfice; furono le eruzioni dell’Etna a seppellirlo. È certo, comunque, che esso si articola in piu’ rami, sembra tre. Il primo attraverserebbe i benedettini, la via orfanelli, via Garibaldi e la pescheria, per sfociare a mare dentro il porto.
LA PORTA UZEDA
Fu costruita nel 1695 per dare un logico e utile sbocco verso il mare alla via che , al pari di essa, era stata intitolata al vicerè Francesco Paceco Duca di Uzeda. La via su indicata era via Uzeda , poi chiamata Stesicoro o Stesicorea e infine via Etnea.
IL CASTELLO URSINO
Costruzione di forma quadrata, di 63 metri di lato con muri larghi 3 metri, circondato da fossato era munito di ponte levatoio. Fatto erigere da Federico II di Svevia, e dall’architetto Riccardo da Lentini, la costruzione del maniero ebbe inizio nel 1239, sui luoghi dell’antica rocca Saturnia, ove sarebbero stati rinchiusi nel 258 d.c. i martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.
Catania ha una storia lunga ventotto secoli attraverso i quali ha vissuto sotto le dominazioni greca, romana, ostrogota, bizantina, musulmana, francese e spagnola fino all’annessione al regno d’Italia nel 1860.
La storia di Catania
si racconta in un continua sovrapposizione di dominazioni, terremoti e colate laviche. L’avvento dell’era romana e bizantina, ha cancellato ogni traccia dei primi coloni calcidesi. Furono i Normanni a delineare le caratteristiche urbane rendendo il Duomo punto nevralgico della città grazie alla sua vicinanza strategica al porto che motivò militarmente anche la costruzione del Castello Ursino.
Il Medioevo, nonostante la città fosse prostrata dagli eventi sismici del tempo, portò l’istituzione della prima università siciliana del Siculorum Gymnasium (1434). Fu proprio dopo il terribile terremoto del 1963 che la città e il centro storico, liberate delle mura medievali, furono totalmente ridisegnati ed assunsero l’aspetto che possiamo attualmente ammirare.
LA CITTÀ ANTICA
Secondo Tuclide, nel 729 a. C. alcuni coloni calcidesi mossero dalla Grecia per fondare una nuova colonia: nacque Katane. L’antica colonia greca si concentrava nella zona oggi occupata dal Monastero dei Benedettini e, nella prima fase della sua storia, non ebbe una notevole espansione territoriale ed economica poiché erano già presenti Siracusa, Naxos e Lentini che padroneggiavano le coste della Sicilia orientale.
Vi soggiornarono numerosi uomini di cultura, come il filosofo Senofane da Colofone e i poeti Ibico e Stesicoro che vi morì. Nel V sec. a.C. Catania fu conquistata e distrutta dal tiranno di Siracusa Ierone che ne deportò gli abitanti a Lentini. Durante la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) Catania si dispose in favore di Atene e ne ospitò la flotta . Katane fu nuovamente occupata dal tiranno di Siracusa Dionisio (403 a.C.) e la città subì l’ennesima distruzione e deportazione. Per lunghi anni la città rimase sotto il “protettorato” di Siracusa e dei suoi tiranni ( fine del IV sec. A.C.). Quando il re Pirro (III sec. a.C.) con il suo esercito cartaginese , fallì nel suo intento di risollevare il Mediterraneo dalle sorti greche, Katane scelse di schierarsi con Roma e vi si consegnò (263 a.C.). Sotto il dominio di Roma la città visse quasi due secoli di decadenza costellati da numerose colate laviche che distrussero buona parte del territorio. Nonostante questi continui disastri Catania conservò una notevole importanza. Al pari delle grandi città costiere, anche Catania, estese il controllo su un vasto territorio dell’entroterra dell’isola. Con l’imperatore Augusto ( 21 a.C.) la città si elevo al grado di colonia latino/romana e iniziò un periodo di splendore fino al V sec. d.C.. Il Cristianesimo si diffonde rapidamente insieme alle persecuzioni di Decio e Diocleziano. In questo lungo periodo, nella seconda metà del II sec d.C., avvenne il martirio di SANT’AGATA (251 d.C.) patrona della città e di Sant’Euplio. Seguirono i Vandali che occuparono la Sicilia (476 d. C.) sancendo l’inizio di una nuova era: il Medioevo. Ai Vandali seguirono gli Eruli poi gli Ostrogoti che riaccesero nella città i lontani fasti dei precedenti di Roma.Seguirono i tre secoli dell’era bizantina (555-875 d.C.) nei quali Catania mosse una notevole vitalità economica e culturale. Gli Arabi arrivarono a Catania intorno alla fine del IX sec. d. C. e la città cambiò nome e divenne Medinat el Fil ( o Balad el Fil). Mercati, splendidi palazzi e moschee resero la città in quel periodo un centro attivo e fecondo.
Il nuovo millennio vide fallire i bizantini nel tentativo di riconquistare la Sicilia aprendo l’età normanno-sveva.
LA CITTÀ MEDIEVALE
I Normanni, capitanati dal Conte Ruggero conquistarono la Sicilia e Catania (1082). Questo nuovo dominioconcesse una rinascita della città e si rafforzò una potente diocesi con l’ordine monastico dei Benedettini. Al conte Ruggero successe il figlio Ruggero II , primo re di Sicilia (1130). Alla sua morte successe il re Guglielmodetto il Malo a causa delle ingiustizie perpetrate cui seguì Gugliemo II detto il Buono (1167-1189).Sotto il suo regno, il 4 febbraio 1169, Catania subì un terribile terremoto che determinò 15.000 vittime suuna popolazione totale di 20.000 abitanti. Rasa al suolo, Catania risorse e ricostruì, tra l’altro, la Cattedrale. Guglielmo II morì senza lasciare eredi e gli svevi presero il potere in Sicilia grazie al matrimonio Costanzad’Altavilla con Enrico VI di Svevia. Seguì Federico II al quale la nobiltà cittadina si ribellò (1232). Una leggendanarra che il Castello Ursino fu voluto da Federico II per controllare i rivoltosi. Nel 1266 la Sicilia venne assegnata dal Papa a Carlo I d’Angiò. Il dominio angioino ebbe breve durata. I catanesi si mossero per rovesciarela “mala signoria” che li aveva sottoposti a sfruttamenti, ingiustizie e alla chiusura dei porti della città.
LA CITTÀ RINASCIMENTALE
I Vespri siciliani (1282) posero fine al dominio francese e aprirono le porte a quella degli aragonesi. La Sicilia fu dichiarata provincia del regno aragonese. Catania fu sede dell’incoronazione di Pietro I di Sicilia e fu spesso sede del parlamento e dimora della famiglia reale. Con Alfonso il Magnanimo il 25 maggio 1416, nella sal dei Parlamenti di Castello Ursino, baroni e prelati giurarono fedeltà al Sovrano. La Sicilia divenne parte dei possedimenti spagnoli e Catania fu retta da un vicerè fino alla rivolta del popolo contro Ugo Moncada (1516).
LA CITTÀ BAROCCA
L’infausto XVII secolo portò distruzione con la colata lavica del 1669 e il terremoto del 1693 ma Catania reagì opponendo a quegli eventi una rinascita esemplare. Il Duca di Camastra promosse il disegno urbano sul quale la città fu ricostruita e rinasce Catania in “la città barocca” che oggi si apre agli occhi di ogni visitatore. Nel secolo successivo si sviluppò anche l’economia occupando fin da allora uno dei primi posti nel commercio italiano.
Il DUOMO DI CATANIA
Il Duomo di Catania fu fatto edificare dal Conte Ruggero tra il 1078 e il 1093. Quasi completamente distrutto dal terremoto del 1693 fu riedificato da Girolamo Palazzotto. La storia del Duomo è presente nella sua architettura dove si fondono gli stili normanno, aragonese, barocco e neoclassico. La facciata principale è un elegante equilibrio di colonne libere mentre l’elegante balaustra marmorea che circonda l’edificio su due lati, mostra nove statue di santi. Il vasto e grandioso interno presenta una pianta a croce latina ed è ripartito in tre navate Protetta da un’alta cancellata in ferro battuto vi è la maestosa cappella dedicata a sant’Agata. Nella parete sinistra di essa si apre la porta dorata finemente decorata che da accesso alla camera sotterranea chiamata dai catanesi a cammaredda, dentro cui vengono custoditi il busto reliquiario di sant’Agata e lo scrigno con le sue reliquie.
IL PALAZZO MUNICIPALE
Fu costruito dopo il terremoto del 1963, è di forma quadrangolare ed ogni prospetto ha un atrio di ingresso offerto alla collettività. Alla sua realizzazione contribuì, tra gli altri, il Vaccarini. Il Palazzo Municipale è detto “degli Elefanti” perché edificato davanti alla fontana dell’elefante (Liotro) ed ha come punto focale la tribuna sul portale centrale. Nel cortile interno sono ospitate due carrozze del Senato su cui sfilano le autorità durante i festeggiamenti agatini.
LA FONTANA DELL’ELEFANTE – U’ LIOTRO
La Fontana dell’Elefante è un monumento realizzato tra il 1735 e il 1737 dall’architetto Giovan Battista Vaccarini. È collocato al centro della Piazza Duomo e il suo elemento principale è una statua di basalto nero raffigurante un elefante che è l’emblema della città. La fontana prende il suo nome popolare di “Liotro” o “Diotro” dal mago Elidoro che, secondo la leggenda, cavalcava l’animale per spostarsi, volando, da Catania a Costantinopoli. Sulla schiena dell’animale si trova un obelisco egittizzante alto quasi 4 metri Sulla parte sommitale dell’obelisco sono stati montati un globo, circondato da una corona di una foglia di palma (rappresentante il martirio) e di un ramo di gigli (rappresentante la purezza), più sopra una tavoletta metallica su cui vi è l’iscrizione dedicata a Sant’Agata con l’acronimo “MSSHDPL” («Mente sana e sincera, per l’onore di Dio e per la liberazione della sua patria»), e infine una croce.
LA FONTANA DELL’AMENANO
Situata in Piazza Duomo, all’imboccatura della Pescheria. I catanesi l’hanno battezzata “ l’acqua a lenzuolo “, reca nella parte anteriore lo stemma della città. È costituita da una grande vasca a forma di conchiglia sulla quale si staglia la figura di un giovanetto, dal sorriso enigmatico, nel quale è personificato il dio Amenano. Non è noto dove si trovi la sorgente di questo fiume che attraversa Catania . Originariamente scorreva in superfice; furono le eruzioni dell’Etna a seppellirlo. È certo, comunque, che esso si articola in piu’ rami, sembra tre. Il primo attraverserebbe i benedettini, la via orfanelli, via Garibaldi e la pescheria, per sfociare a mare dentro il porto.
LA PORTA UZEDA
Fu costruita nel 1695 per dare un logico e utile sbocco verso il mare alla via che , al pari di essa, era stata intitolata al vicerè Francesco Paceco Duca di Uzeda. La via su indicata era via Uzeda , poi chiamata Stesicoro o Stesicorea e infine via Etnea.
IL CASTELLO URSINO
Costruzione di forma quadrata, di 63 metri di lato con muri larghi 3 metri, circondato da fossato era munito di ponte levatoio. Fatto erigere da Federico II di Svevia, e dall’architetto Riccardo da Lentini, la costruzione del maniero ebbe inizio nel 1239, sui luoghi dell’antica rocca Saturnia, ove sarebbero stati rinchiusi nel 258 d.c. i martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.