Il Castello Eurialo  fu frutto della geniale strategia difensiva voluta dal tiranno Dionigi egli fece costruire la piu grande cinta muraria del mondo greco, lunga più di 27 km., costruita all’inizio del IV sec. a.C. ed ancora oggi ne possiamo vedere gli antichi resti, che circondava la città antica L’Epipoli.

Il castello subi numerose modifiche ad opera di Agatocle e di Jerone II, è preceduta da tre fossati, con una poderosa opera avanzata fra il secondo e il terzo fossato; quest’ultimo era originariamente scavalcato da un ponte levatoio di cui rimangono i tre possenti piloni di sostegno; il fronte del mastio è protetto da cinque torri, alte in origine 15 m.

Dopo la conquista romana della città (212 a.C.) il grande complesso militare dell’Eurialo fu più volte modificato, fino all’età bizantina quando ne venne ricostruita una parte usando del materiale di spoglio proveniente da altre parti dirute.
Il mastio era preceduto da tre ampi fossati: sono visibili il secondo e il terzo; il primo è interrato ed era all’altezza dell’attuale ingresso biglietteria.

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Il Castello Eurialo  fu frutto della geniale strategia difensiva voluta dal tiranno Dionigi egli fece costruire la piu grande cinta muraria del mondo greco, lunga più di 27 km., costruita all’inizio del IV sec. a.C. ed ancora oggi ne possiamo vedere gli antichi resti, che circondava la città antica L’Epipoli.

Il castello subi numerose modifiche ad opera di Agatocle e di Jerone II, è preceduta da tre fossati, con una poderosa opera avanzata fra il secondo e il terzo fossato; quest’ultimo era originariamente scavalcato da un ponte levatoio di cui rimangono i tre possenti piloni di sostegno; il fronte del mastio è protetto da cinque torri, alte in origine 15 m.

Dopo la conquista romana della città (212 a.C.) il grande complesso militare dell’Eurialo fu più volte modificato, fino all’età bizantina quando ne venne ricostruita una parte usando del materiale di spoglio proveniente da altre parti dirute.
Il mastio era preceduto da tre ampi fossati: sono visibili il secondo e il terzo; il primo è interrato ed era all’altezza dell’attuale ingresso biglietteria.